Per la prima volta in tre anni, le delegazioni di alto livello di Stati Uniti e Russia si sono incontrate a Riad, capitale dell’Arabia Saudita, dando il via a colloqui cruciali sulla guerra in Ucraina. Un incontro che segna una svolta significativa nelle relazioni tra le due superpotenze, dopo anni di tensioni e scontri diretti.
di Monia Settimi
La delegazione americana era guidata dal segretario di Stato, Antony Blinken, accompagnato dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, e dal rappresentante per la mediazione in Medio Oriente David Satterfield. Dall’altra parte, la delegazione russa era capitanata dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, affiancato dal consigliere diplomatico del Cremlino Yuri Ushakov e dall’oligarca Kirill Dmitriev, noto per il suo ruolo nelle trattative internazionali.
Nonostante il peso della guerra e il coinvolgimento diretto dell’Ucraina, il Paese non era presente ai colloqui, alimentando critiche da parte di Volodymyr Zelensky, che ha accusato gli Stati Uniti di voler “accontentare Putin” ed escludere Kiev dal processo di pace. L’Unione Europea è rimasta anch’essa fuori da questa fase dei negoziati, con Mosca che ha dichiarato di non voler un’Europa che “congeli” il conflitto.
Tra gli argomenti trattati durante l’incontro, Lavrov ha ribadito la posizione russa contro il coinvolgimento di forze di peacekeeping NATO in Ucraina, definendo qualsiasi ipotesi in tal senso “inaccettabile”. Tuttavia, il capo della diplomazia russa ha anche aperto a un possibile dialogo per fermare le ostilità, evidenziando la disponibilità russa a discutere una soluzione pacifica se gli Stati Uniti dimostreranno un cambiamento di atteggiamento.
Dall’altra parte, Blinken ha sottolineato che gli Stati Uniti sono pronti a esplorare soluzioni diplomatiche per porre fine al conflitto, pur mantenendo salda la posizione di sostenere l’Ucraina nella sua difesa e per evitare un accordo che danneggi la sua sovranità. La disponibilità di entrambi i Paesi a proseguire i negoziati è un segnale che, sebbene complesso e lontano, il cammino verso una possibile cessazione delle ostilità potrebbe essere avviato.
Zelensky, pur esprimendo preoccupazione per l’assenza di una rappresentanza ucraina, ha ribadito che una pace duratura può essere raggiunta solo con l’inclusione di Kiev nelle trattative. Dal canto suo, Lavrov ha affermato che, a tempo debito, la Russia è pronta a negoziare direttamente con l’Ucraina, ma solo se le condizioni saranno favorevoli.
La giornata di Riad rappresenta l’inizio di un percorso che, seppur incerto, potrebbe segnare una nuova fase nelle trattative per la fine del conflitto. La comunità internazionale, in particolare l’UE, dovrà restare vigile per assicurare che le voci di Kiev non vengano marginalizzate, mentre il mondo attende gli sviluppi futuri di questo delicato negoziato.
Last modified: Febbraio 18, 2025