ASTI, TORINO (venerdì 17 maggio 2024) – La Guardia di Finanza di Asti, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un provvedimento del GIP presso il Tribunale di Asti che ha portato al sequestro preventivo di sette siti utilizzati per lo stoccaggio clandestino di gasolio. Sei di questi siti si trovano ad Asti e provincia, mentre uno è situato a Settimo Rottaro. Durante l’operazione, i finanzieri hanno condotto 14 perquisizioni, sequestrato quattro autobotti e circa 15mila litri di gasolio, collaborando con i reparti del Corpo di Velletri, Aulla, Baia e Canelli, i Vigili del Fuoco di Asti e l’Ufficio Metrico della Camera di Commercio.
Di Daniel Caria
L’indagine è iniziata dopo l’osservazione di movimenti sospetti e frequenti di autobotti e altri veicoli commerciali presso una fabbrica artigianale. Le indagini hanno rivelato che il gestore dei locali aziendali li utilizzava come deposito e distributore abusivo di carburante, vendendo gasolio in nero a un prezzo altamente concorrenziale di 90 centesimi al litro. Questa attività avveniva in violazione delle norme sulla sicurezza antincendio e delle imposte, alterando la libera concorrenza commerciale. Il gasolio venduto presentava una colorazione marrone, risultato della miscelazione di diverse tipologie di prodotto di provenienza illecita.
Sono sedici i clienti scoperti a fare il pieno nel distributore abusivo e segnalati per ricettazione. In totale, 27 persone sono indagate per reati di truffa aggravata, riciclaggio, ricettazione e violazione del Testo Unico sulle Accise per evasione delle imposte sul carburante.
Le indagini hanno svelato il modus operandi di due gruppi di principali indagati, tra cui autisti di autobotti dipendenti di una impresa del settore petrolifero e autisti insieme al gestore di una ditta di autotrasporto. Questi individui, dopo aver effettuato le consegne giornaliere di carburante ai clienti ufficiali, dirottavano una parte residua rimasta nella cisterna nei depositi clandestini.
Durante le perquisizioni del 16 maggio, i finanzieri, con l’ausilio del personale dell’Ufficio Metrico, hanno scoperto il meccanismo utilizzato per falsificare l’erogazione del gasolio. Un comune telecomando permetteva di alterare il contalitri delle autobotti, facendo sì che il contatore continuasse a girare a vuoto senza effettiva erogazione di prodotto, in modo da registrare una quantità di prodotto pari a quella riportata nel documento fiscale di consegna, ingannando così il cliente.
Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari, ma le operazioni della Guardia di Finanza hanno già portato a un significativo risultato nel contrasto alle attività illecite di stoccaggio e vendita di carburante.
Last modified: Maggio 17, 2024