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Sanità in crisi: l’appello accorato di 37 primari contro il piano oncologico regionale

PORDENONE (giovedì 2 gennaio 2025) – «Sgomento e incredulità»: così inizia la lettera firmata da 37 direttori di strutture ospedaliere e unità operative complesse e semplici del presidio sanitario locale. Il documento, indirizzato alla terza commissione salute del Consiglio regionale, punta il dito contro il nuovo piano oncologico della Regione, giudicato un duro colpo per il futuro della chirurgia oncologica a Pordenone.

di Monia Settimi

La lettera sottolinea come da anni il presidio ospedaliero sia un punto di riferimento per interventi chirurgici su patologie complesse come neoplasie del pancreas, del fegato, del cardias e del polmone. «I nostri volumi di attività sono allineati, se non superiori, a quelli di altri centri regionali», affermano i firmatari, evidenziando il ruolo strategico del centro non solo per i pazienti locali, ma anche per l’attrazione di persone da fuori regione.

L’esperienza maturata nel tempo ha permesso di garantire una gestione ottimale delle emergenze, collaborazioni interdisciplinari e interventi combinati con altre unità operative. «Spostare queste attività altrove significherebbe un colpo mortale per il nostro ospedale», ammoniscono i dirigenti, paventando la perdita di giovani professionisti formati, investimenti regionali e pazienti costretti a migrare altrove.

I primari chiedono con forza una revisione del piano oncologico regionale, che includa il loro ospedale come polo chirurgico per queste patologie complesse. «Non possiamo accettare un tale svilimento professionale», si legge nella lettera, che accusa il piano di mettere a rischio l’intera rete ospedaliera della zona.

A dar voce al malcontento è anche Nicola Conficoni, consigliere regionale e candidato sindaco di Pordenone per il Partito Democratico, che attacca duramente la gestione della sanità da parte del centrodestra. «La destra regionale sta smantellando la sanità del Friuli Occidentale pezzo dopo pezzo», accusa, citando il piano oncologico come l’ennesima scelta politica che penalizza la provincia di Pordenone.

Conficoni, insieme a Nicola Delli Quadri, responsabile Salute del PD regionale, punta il dito contro i criteri di valutazione adottati e le scelte organizzative che rischiano di indebolire ulteriormente strutture come l’ospedale Santa Maria degli Angeli, già alle prese con carenze di personale.

«Chi governa dal 2016 ha tradito le promesse di tutela della sanità locale», conclude Conficoni, promettendo battaglia per garantire che l’appello dei 37 primari non cada nel vuoto.

Il dibattito sul piano oncologico regionale è destinato a infiammarsi ulteriormente nelle prossime settimane, mentre la comunità medica e politica chiede risposte concrete per salvaguardare la sanità di Pordenone. La posta in gioco è alta: il diritto alla salute e la qualità delle cure per migliaia di cittadini.

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Last modified: Gennaio 2, 2025
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