SACILE (lunedì 2 settembre 2024) – Per la prima volta in 751 anni, la Sagra dei Osei di Sacile ha visto un’assenza clamorosa nei suoi celebri concorsi canori. Gli allevatori di uccelli, in segno di protesta, hanno boicottato l’evento, lasciando le gabbie vuote e silenziose. Un gesto che ha profondamente scosso la tradizione di questa storica manifestazione.
di Monia Settimi
Circa sessanta allevatori provenienti da Toscana, Veneto, Lombardia e altre regioni hanno deciso di adottare una misura clamorosa per esprimere il loro dissenso verso l’intensificazione dei controlli e dei sequestri di uccelli nelle fiere ornitologiche, come dimostrato dall’incidente di Annone Veneto avvenuto solo una settimana fa. Come risultato, la tradizionale competizione canora della Sagra, che solitamente accoglie circa 700 uccelli suddivisi in dieci categorie, è stata sospesa. La decisione, presa in accordo con la Pro Sacile, ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sulla difficile situazione che gli allevatori stanno vivendo, in protesta contro quello che considerano più un pregiudizio ideologico che una questione legale concreta.
Nonostante la cancellazione delle competizioni, la Sagra ha sorpreso tutti attirando circa 40.000 visitatori, confermando così il suo status di evento culturale imprescindibile. In una dimostrazione di solidarietà e sostegno, il Trofeo del Tordo Nazionale è stato simbolicamente consegnato a Massimo Zanardelli, presidente della Fimov, sottolineando il supporto alla causa degli allevatori e trasformando l’assenza delle gare in un potente messaggio di contestazione.
Nel frattempo, i veterinari dell’Asfo di Pordenone hanno monitorato attentamente il benessere degli animali, garantendo il rispetto delle normative e dimostrando il loro impegno nella tutela della fauna.
Last modified: Settembre 2, 2024