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Ribellione ANPI a Pordenone: stop al razzismo e alle ronde di estrema destra


PORDENONE (sabato 31 agosto 2024) – L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) lancia un appello accorato alla comunità per unire le forze contro l’ascesa dei movimenti neofascisti e neonazisti, che minacciano la tranquillità di Pordenone.

di Monia Settimi

Recenti episodi, come la ronda di Forza Nuova in via Cavallotti e le immagini di CasaPound al “Museo del degrado e dell’accoglienza”, hanno spinto l’ANPI a organizzare una manifestazione il 13 settembre alle 18:30. L’obiettivo è contrastare l’intensificazione delle tensioni e difendere i valori democratici contro le infiltrazioni dell’estrema destra.

Tuttavia, a destare maggiore apprensione è la possibilità che la manifestazione possa intensificare ulteriormente gli attriti politici e sociali, proprio mentre la sicurezza torna a essere al centro del dibattito pubblico. Le recenti restrizioni anti-alcol imposte dal comune si sono rivelate insufficienti a ridurre il clima di agitazione, aggravato dalle incitazioni della destra radicale.

Gruppi di sinistra e anarchici hanno già affrontato la ronda di via Cavallotti, e solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine, guidate dal questore Giuseppe Solimene, si è evitata un’escalation di violenza.

L’ANPI ha da subito espresso solidarietà a chi si è mobilitato contro l’iniziativa, considerata ingiustificata e già sconsigliata dal prefetto: “Non accettiamo che si possa pensare di colpire, con provvedimenti punitivi, le persone che si sono unite, spinte dal sentimento di indignazione civile, lo stesso che ha dato origine a questa democrazia. Così come sarebbe ancora più inaccettabile l’eventuale ritorsione contro coloro che, venendo da lontano e hanno scelto di abitare e vivere il quartiere, hanno solo chiesto pace e che i fascisti tornassero a casa”.

Successivamente, l’associazione ha lanciato un appello fermo e chiaro: “La sicurezza non sono le ronde e gli squadristi per le strade; non sono gruppi di neofascisti o neonazisti che fanno propaganda politica a nome di un presunto “popolo” contro minoranze, migranti e persone, ma le strade e piazze abitate, spazi inclusivi e aggregativi liberi, accessibili e pubblici, servizi che funzionano, ospedali che curano, scuole che accolgono, un lavoro dignitoso e pagato per tutte. Pordenone non può e non deve essere sede di bande di squadristi e odiatori sociali. Chi non coglie la gravità di quanto sta avvenendo vive fuori dalla realtà”.

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Last modified: Agosto 31, 2024
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