Pordenone (sabato, 26 aprile 2025) – Una tragedia che scuote il cuore della pedemontana friulana: una donna di 41 anni è finita sotto indagine, accusata di aver messo a rischio la vita che portava in grembo. Secondo le prime ricostruzioni, la gravidanza sarebbe stata compromessa dall’uso di cannabinoidi e benzodiazepine, sostanze rilevate nel suo organismo.
di Monia Settimi
L’episodio è avvenuto in provincia di Pordenone e ora la Procura ha aperto un’inchiesta per far luce su ogni dettaglio. A coordinare le indagini è la polizia giudiziaria, mentre il magistrato incaricato ha già disposto l’autopsia sul corpicino della neonata, per accertare con precisione le cause del decesso.
Gli inquirenti ipotizzano che a provocare la tragedia sia stato un “distacco intempestivo massivo di placenta in travaglio precipitoso“, una complicanza ostetrica grave, forse legata all’assunzione di sostanze proibite.
La madre, insieme al compagno, entrambi residenti nella zona pedemontana, è ora al centro delle indagini. L’obiettivo della magistratura è chiaro: capire se il comportamento della donna abbia effettivamente portato alla perdita irreversibile della piccola.
Un caso che apre interrogativi profondi su tutela della maternità, responsabilità e prevenzione, mentre una comunità intera resta sconvolta e in attesa di risposte.
Last modified: Aprile 26, 2025
