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Pordenone scommette sulla salute delle donne: nasce il progetto “Aletheia”

PORDENONE (domenica 9 febbraio 2025) – Un’informazione chiara può fare la differenza tra subire e scegliere, tra ignorare e prevenire. Con questa consapevolezza nasce Aletheia – Nulla è nascosto, un progetto innovativo che mette al centro la salute femminile con un obiettivo chiaro: garantire a tutte, senza distinzioni, l’accesso a cure adeguate e la possibilità di conoscere i propri diritti.

di Monia Settimi

Promosso dal Comune di Pordenone con il supporto di AsFo, Voce Donna ETS – Centro Antiviolenza e L’Istrice, e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, il progetto si rivolge soprattutto alle donne migranti e alle fasce più vulnerabili della popolazione, spesso escluse dai percorsi sanitari per barriere linguistiche, culturali o sociali. Aletheia vuole abbattere questi ostacoli con strumenti concreti, diffondendo informazioni chiare e accessibili in più lingue.

Al centro dell’iniziativa ci sono quattro brochure, disponibili in italiano, inglese, francese, arabo, cinese e russo, che affrontano tematiche fondamentali: dall’orientamento ai servizi sanitari alla medicina delle differenze, fino agli effetti sulla salute della violenza di genere. Un focus particolare è dedicato alle mutilazioni genitali femminili, con un opuscolo mirato disponibile anche in somalo e swahili, per raggiungere direttamente le comunità più esposte a questa pratica.

Ma l’informazione passa anche dal digitale: il progetto prevede la diffusione di videopillole realizzate con tecniche di facilitazione grafica, pensate per rendere i contenuti immediati e comprensibili a tutte. Un linguaggio visivo e diretto per abbattere barriere culturali e linguistiche e permettere a ogni donna di riconoscere segnali di rischio, trovare aiuto e accedere alle cure senza paura.

Uno degli aspetti più rivoluzionari di Aletheia è la sua attenzione alla medicina delle differenze, un approccio che riconosce come uomini e donne possano manifestare le stesse patologie in modi diversi. «Per troppo tempo la medicina ha seguito un modello maschile, ignorando le specificità del corpo femminile – spiega la dottoressa Elisa PontoniEppure, malattie come l’infarto, il diabete o le depressioni post-partum si presentano con sintomi diversi nelle donne. Comprendere queste differenze può salvare vite».

L’Italia ha già fatto passi importanti in questa direzione, introducendo la medicina di genere nella sanità pubblica con la Legge Lorenzin del 2018. Con Aletheia, Pordenone porta avanti questo cambiamento, trasformando la consapevolezza in azione concreta.

Non si tratta solo di informare, ma di dare strumenti reali alle donne per prendersi cura della propria salute e difendere i propri diritti. Un messaggio potente che vuole arrivare ovunque: perché la salute non deve avere confini.

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Last modified: Febbraio 9, 2025
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