Pordenone ( mercoledì 5 giugno 2024) – La cocaina è per eccellenza la polvere più conosciuta al mondo e dietro la quale gira un Mondo. È fresca la notizia di alcuni quotidiani su quanto questo fenomeno si stia radicando in alcune regioni d’Italia , come il Friuli Venezia Giulia. Pordenone, da quanto si legge è la città che sembrerebbe far lievitare l’uso di questa sostanza ed gli abituali consumatori rientrerebbero nella categoria dei professionisti.
di Domizia Di Crocco
L’età con la quale si viene a contatto sembra essere compresa dai 25 ai 30 anni. A favorire questo inizio sono le condizioni economiche che porterebbero all’indipendenza ed il conseguente distacco dalle finanze dei genitori, grazie al lavoro.Così si inizia ad entrare nel vortice inarrestabile e le conseguenti richieste d’aiuto spesso arrivano quando è ormai troppo tardi, con danni ormai irreparabili.
Le indagini hanno rilevato che i consumatori seriali sono professionisti, persone della città “bene”, anche 50-60enni che nessuno inserirebbe nella morsa delle sostanze stupefacenti: le notizie allarmanti sono partite dalla AsL del Friuli Occidentale – A Pordenone – è l’allarme lanciato dagli specialisti delle dipendenze – gira davvero tanta cocaina. Il consumo è sempre più alto.
Per dare margine al fenomeno l’azienda in questione sta tentando di organizzare un corso interno per formare gli operatori sanitari e renderli in grado di rispondere alla necessità che riguarda la disintossicazione a chi non riesce a liberarsi dalla cocaina.
Ma ciò che lascia sconcertante è la comparsa di un nuovo nemico: è il crack, un killer silenzioso di vite e dignità.
L’evento formativo indetto dall’Azienda sanitaria friulana prende il via informando sul “Trattamento del disturbo da uso di cocaina”.
Il dottor Ernesto De Bernardis, è il promotore con alle spalle una grande esperienza e competenza.
Tuttavia, gli operatori sanitari lavorano all’interno dell’area delle dipendenze dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale.
la primaria Cristina Meneguzzi, che dirige la struttura alla quale si rivolgono le persone cadute nella rete delle droghe è stata la sostenitrice dell’iniziativa. – Al momento – spiega infatti la dottoressa Meneguzzi – non esiste un farmaco specifico per il trattamento della dipendenza dalla cocaina. Ci sono dei protocolli sperimentali, dei quali proprio il dottor De Bernardis è uno dei massimi esperti. L’iniziativa ha l’obiettivo di aggiornare il personale su questi protocolli.
Nel dettaglio, la cocaina è una droga definita come una sostanza tra quelle prestazionali: un eccitante, apparentemente con pochi effetti negativi iniziali che assieme l’immagine sociale da come risultato un quadro ingannevole che porta poi al precipizio. A Pordenone, come riferito dagli esperti, il consumo di cocaina in città «è molto, molto alto. E di sostanza ne gira tanta». Tra gli insospettabili ci sono i giovani. L’abuso, secondo il dipartimento delle dipendenze di Pordenone, inizia però a manifestarsi concretamente «a partire dai 25-30 anni». Quindi all’inizio dell’età lavorativa.
Un problema in crescita, con la cocaina sempre più spesso vengono abbinati l’alcool oppure l’eroina: in aumento i cocainomani “puri”.
All’orizzonte emerge il crack e l’ASL friulana ha già individuato i primi consumatori : una dose di crack costa dieci euro e i suoi effetti fisici e sociali sono devastanti. Il fenomeno non è allarmante come la cocaina, ma l’allerta vige anche in ospedale a Pordenone.
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Last modified: Giugno 8, 2024