PORDENONE (giovedì 19 dicembre 2024) – Un’era digitale che promette di riscrivere ogni aspetto del nostro modo di lavorare, dalle mansioni più semplici a quelle altamente specializzate. Se da un lato questa tecnologia apre scenari straordinari, dall’altro solleva interrogativi urgenti: quali saranno i veri impatti sull’occupazione e sul futuro delle professioni?
di Monia Settimi
In risposta a queste sfide, Pordenone diventa il punto di riferimento per un’iniziativa unica nel suo genere. È qui che nasce ART.I.CO., il comitato innovativo creato da Confindustria Alto Adriatico e dai sindacati, con l’obiettivo di monitorare l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle aziende e garantire un impiego responsabile delle nuove tecnologie. Un passo fondamentale per affrontare il cambiamento in modo consapevole, con un forte impegno a proteggere i diritti dei lavoratori e a promuovere formazione continua per preparare il futuro della forza lavoro.
L’Europa ha già dato il via alla regolamentazione dell’IA, cercando di indirizzare questa forza potente verso un uso etico e responsabile. Ma in Italia, in particolare nel Friuli Venezia Giulia, si va oltre. È nato ART.I.CO., il comitato rivoluzionario creato da Confindustria Alto Adriatico e dai principali sindacati. Un’iniziativa unica, composta da rappresentanti datoriali e sindacali, con un solo obiettivo: monitorare e gestire l’ingresso dell’intelligenza artificiale nelle imprese, promuovendo al contempo una formazione continua per preparare i lavoratori a questo nuovo scenario.
I numeri parlano chiaro: uno studio del Parlamento Europeo rivela che ben il 14% dei lavori nei Paesi OSCE rischiano di essere sostituiti dall’automazione, e un altro 32% potrebbe essere radicalmente trasformato. Le nuove tecnologie non colpiscono solo le mansioni ripetitive, ma anche i ruoli cognitivi e creativi di alta specializzazione. Un’onda di cambiamento che sta già investendo il Friuli Venezia Giulia, dove un’indagine condotta da LEF, azienda digitale fondata da Confindustria Alto Adriatico e McKinsey, ha svelato che il 58% delle imprese prevede che l’IA avrà un impatto significativo nel loro settore.
Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, non ha dubbi: «La collaborazione tra datori di lavoro, sindacati e lavoratori è fondamentale per garantire un futuro lavorativo sicuro e per costruire percorsi di aggiornamento professionale». Le parole di Maurizio Marcon, Denis Dalla Libera ed Ezio Tesan (CGIL, CISL, UIL) risuonano forti: «Questa intesa è una pionieristica opportunità per comprendere e affrontare le sfide portate dall’IA nel mondo del lavoro».
Con ART.I.CO., il Friuli Venezia Giulia si pone come faro di innovazione e responsabilità nella gestione dell’intelligenza artificiale. Un passo fondamentale per costruire un futuro del lavoro equilibrato, preparato e pronto ad abbracciare le sfide del domani. Il futuro è ora, e il Friuli Venezia Giulia sta scrivendo la storia.
Last modified: Dicembre 19, 2024