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Polemiche sulla linea ferroviaria Casarsa-Pinzano: scontro tra proposte di riqualificazione e ciclovie

PINZANO AL TAGLIAMENTO (martedì 1° ottobre 2024) – Si riaccende il dibattito sulla riattivazione della linea ferroviaria Casarsa-Pinzano, oggetto di una mozione presentata in Consiglio regionale per il potenziamento delle linee ferroviarie locali. La proposta, avanzata dal consigliere Marco Putto di Patto per l’Autonomia-Civica FVG, punta sul recupero della tratta Casarsa-Spilimbergo-Pinzano, con l’obiettivo di favorire sia il trasporto merci proveniente dall’Interporto di Pordenone sia il turismo legato alle ciclovie.

di Monia Settimi

Putto ha sottolineato l’opportunità di integrare la riqualificazione ferroviaria con lo sviluppo di una pista ciclabile contigua, proponendo una visione intermodale che unisca treno e bicicletta. «La mia mozione mira a far dialogare la mobilità lenta delle ciclovie con quella ferroviaria, superando le criticità e collegando i tracciati alle comunità locali del Friuli Occidentale», ha dichiarato. Come esempio, ha citato la famosa ciclovia San Candido-Lienz, sottolineando i benefici che una simile integrazione potrebbe portare anche all’offerta turistica della regione.

Tuttavia, non tutti sono d’accordo. Il consigliere di Fratelli d’Italia, Markus Maurmair, ha espresso scetticismo, affermando che ripristinare la linea ferroviaria «significa dare forza a delle illusioni inattuabili». Maurmair ha sottolineato che il vincolo culturale imposto dalla Soprintendenza rende impossibile il transito di treni su quella linea: «Insistere su questa riattivazione serve solo a raccogliere un consenso temporaneo, ma non è una soluzione praticabile».

Secondo Maurmair, le criticità sono molteplici: i binari a Spilimbergo sono scomparsi e realizzare un nuovo attraversamento ferroviario all’altezza di Casarsa sarebbe estremamente complesso. Inoltre, ha sollevato interrogativi sui costi e sulla sostenibilità economica del progetto, domandandosi chi pagherebbe per una riattivazione che richiederebbe centinaia di milioni di euro e creerebbe problemi di espropriazioni.

«Il fabbisogno locale di trasporto è già coperto dai mezzi sostitutivi, soprattutto durante il periodo scolastico. Investire in una linea ferroviaria su cui non c’è una domanda sufficiente sarebbe uno spreco», ha aggiunto. La soluzione, secondo lui, è chiara: «Un percorso ciclopedonale è atteso con impazienza dalla popolazione locale e dagli imprenditori, che stanno già investendo per accogliere gli amanti delle due ruote».

Lo scontro tra le due visioni, una che punta a recuperare il passato ferroviario e l’altra a proiettarsi verso un futuro a due ruote, continua a dividere il Consiglio e le comunità locali.

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Last modified: Ottobre 1, 2024
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