PORDENONE (domenica 22 dicembre 2024) – Un viaggio di musica lungo trent’anni, cinquantacinque concerti tra Italia ed Europa, e un finale emozionante dedicato ai ragazzi del Villaggio del Fanciullo di Pordenone. I Tre Allegri Ragazzi Morti, simbolo del rock alternativo italiano, hanno scelto di concludere il loro anno celebrativo con uno spettacolo intimo e coinvolgente, tenutosi al padiglione G della Fondazione Opera Sacra Famiglia.
di Monia Settimi
Davide Toffolo, voce e anima della band, ha spiegato la scelta con entusiasmo: «Per i trent’anni dei Tre Allegri Ragazzi Morti ci siamo sentiti liberi di fare ciò che ci piace. Questa serata è stata il modo migliore per ringraziare chi ci segue da sempre e celebrare ciò che siamo diventati».
La serata non è stata un semplice concerto, ma un vero e proprio incontro di anime, musica e condivisione. I ragazzi del Riccio, protagonisti delle attività del Villaggio del Fanciullo, sono stati al centro dell’evento, salendo sul palco e trasformandosi in musicisti per una notte. Tra i momenti più emozionanti, il batterista Luca Masseroni ha passato le bacchette a uno dei ragazzi, che ha saputo regalare al pubblico un’esibizione carica di energia.
Il repertorio della serata ha alternato brani iconici della band, come “Occhi Bassi” e “Mai Come Voi”, a momenti di pura improvvisazione. Il tutto si è concluso in un’esplosione di musica e allegria, dove i ragazzi hanno unito il pop di “One Love” dei Blue al graffiante sound rock dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
«Dopo una serata come questa possiamo dire di aver fatto davvero tutto – ha commentato Toffolo con un sorriso al termine dello spettacolo – Voglio ringraziare Luca, Enrico e Andrea, perché sono loro il motivo per cui questa band esiste ancora dopo trent’anni».
Questo evento, però, non è stato un caso isolato. La band pordenonese è legata da tempo al Villaggio del Fanciullo, dove lo scorso anno Davide Toffolo si era già esibito in uno spettacolo per promuovere le attività dei ragazzi e sensibilizzare sul tema della disabilità. Quest’anno, il salto dall’acustico al rock puro ha rappresentato un ulteriore passo per rafforzare questa speciale collaborazione.
Tre decenni di musica, sperimentazione e legami autentici: i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno dimostrato ancora una volta che il rock non è solo suono, ma un linguaggio universale capace di unire e ispirare.
Last modified: Dicembre 22, 2024