Pordenone (lunedì, 14 aprile 2025) – In un contesto nazionale che guarda sempre più alle energie rinnovabili come pilastro per il futuro, la Regione Friuli Venezia Giulia lancia un segnale forte e inequivocabile: riprendere in mano la gestione degli impianti idroelettrici della Val Meduna.
di Monia Settimi
Con una recente delibera, l’amministrazione regionale ha avviato un’azione concreta per entrare in possesso delle infrastrutture non elettriche legate alla produzione idroelettrica, avviando così il processo per subentrare nella gestione di questi asset strategici.
Gli impianti interessati, distribuiti tra i comuni di Meduno, Tramonti di Sopra e Spilimbergo, sono rimasti senza concessione negli ultimi anni. La loro potenza combinata supera i 27 MW, una cifra tutt’altro che trascurabile per il fabbisogno energetico del territorio.
L’obiettivo della Regione è chiaro: trasformare una gestione privata in un modello pubblico o misto, capace di coniugare sostenibilità ambientale, interesse collettivo e controllo diretto sul patrimonio energetico locale.
Il percorso prevede ora la riassegnazione delle concessioni secondo quanto stabilito dalla normativa regionale e nazionale, in linea con le direttive europee. Tuttavia, non mancano gli ostacoli.
Il nodo principale riguarda la valutazione economica delle strutture esistenti, cosiddetti “beni asciutti”, ossia tutte quelle opere civili funzionali ma non elettriche. Qui si apre lo scontro con il precedente gestore, Edison SpA, che contesta i criteri adottati dalla Regione per stimarne il valore.
Lo scontro potrebbe finire in arbitrato, con l’intervento di una commissione indipendente chiamata a stabilire il giusto corrispettivo. Saranno analizzati elementi tecnici come l’ammortamento delle opere, il loro stato di conservazione e l’utilizzabilità residua.
Ma oltre ai numeri, c’è in gioco una visione politica: il controllo delle fonti rinnovabili torna al centro della strategia regionale, che mira a rafforzare il proprio ruolo in un settore ritenuto sempre più essenziale per l’equilibrio ambientale ed economico.
La decisione, in sostanza, segna un passaggio cruciale verso una nuova governance dell’energia idroelettrica, in cui l’interesse pubblico guida la rotta. E il confronto con il passato, rappresentato da grandi player nazionali, è solo all’inizio.
Last modified: Aprile 14, 2025