PORCIA (venerdì 31 gennaio 2025) – Il settore degli elettrodomestici continua a vivere una fase di incertezza, e neanche Electrolux fa eccezione. Nonostante segnali di ripresa nei mercati globali, il futuro dello stabilimento di Porcia rimane sospeso tra un aumento della produzione e la probabile attivazione dei contratti di solidarietà anche nel 2025.
di Monia Settimi
Dall’ultimo report finanziario, emergono dati contrastanti. Se da un lato le vendite sono in crescita e il reddito operativo ha registrato un incremento del 2,8% nel quarto trimestre del 2024, dall’altro l’azienda ha dovuto ricorrere a tagli strategici per migliorare l’efficienza, riducendo le spese di 4 miliardi di corone svedesi (circa 347 milioni di euro).
Il mercato sudamericano si conferma un punto di forza per la multinazionale svedese, con un incremento dell’8% del margine operativo. Segnali positivi arrivano anche dall’area Europa-Asia-Pacifico-Medio Oriente-Africa, dove il margine è passato dal 1,9% del 2023 al 4,8%. In Nord America, invece, il rilancio è stato guidato da nuovi prodotti e maggiore produttività.
«Abbiamo fatto passi avanti nella riduzione dei costi e nell’ottimizzazione della nostra offerta, registrando una crescita dell’11,5% nelle vendite – ha dichiarato il CEO Yannick Fierling, sottolineando l’importanza di «investire in innovazione con un approccio economicamente sostenibile».
Ma il contesto europeo rimane incerto. La capacità di spesa dei consumatori è ancora debole e il mercato, strettamente legato alla sostituzione degli elettrodomestici, ha mostrato solo una lieve stabilità nell’ultimo trimestre. A pesare sulle prospettive future, soprattutto per l’Europa, sono anche le incertezze legate alle politiche commerciali degli Stati Uniti. In particolare, il riferimento è ai dazi annunciati da Donald Trump durante la campagna elettorale, che potrebbero avere ripercussioni su diversi settori dell’economia italiana.
Per lo stabilimento Electrolux di Porcia, il 2025 sarà un anno di equilibrio precario. La produzione salirà a 720mila apparecchi, in aumento rispetto ai 690mila del 2024, ma la crescita non sembra sufficiente a garantire stabilità occupazionale. Il futuro dei lavoratori dipenderà dalle decisioni che verranno prese nel coordinamento nazionale previsto il 19 febbraio a Marghera, ma l’ipotesi dei contratti di solidarietà appare sempre più concreta.
Last modified: Gennaio 31, 2025