PORCIA (lunedì 2 dicembre 2024) – Una boccata d’ossigeno per i lavoratori dello stabilimento Electrolux di Porcia arriva con una commessa interna proveniente dalla fabbrica di Varsavia, in Polonia. Lo stabilimento polacco, impossibilitato a completare un ordine di 60.000 lavatrici, ha delegato una parte della produzione alla sede friulana, che sta affrontando una significativa riduzione dei volumi produttivi.
di Monia Settimi
Questo trasferimento consentirà ai dipendenti di Porcia di lavorare a pieno regime per altri due mesi, limitando così l’impatto della solidarietà sugli stipendi. Tuttavia, la Rsu di fabbrica sottolinea che la situazione non è priva di criticità. Walter Zoccolan, delegato della Fiom Cgil, ha evidenziato che le lavatrici trasferite dalla Polonia sono di gamma inferiore e non contribuiranno ad aumentare i volumi globali della casa madre. La produzione in Italia, già penalizzata dai costi più elevati della manodopera rispetto ad altri Paesi, resta in una posizione di fragilità.
Nonostante il sollievo temporaneo, i sindacati guardano con apprensione al futuro. Il 2025 prevede un calo del 10% dei volumi produttivi, con la prospettiva di cento esuberi, mentre il 2026 appare ancora più incerto, aggravato dalla crisi globale del settore degli elettrodomestici.
Roberto Zaami, segretario generale della Uil di Pordenone, richiama l’attenzione su un’analisi storica, a pochi giorni dal 40° anniversario del passaggio della Zanussi sotto il controllo Electrolux, avvenuto il 14 dicembre 1984.
Il marchio Zanussi non è più utilizzato per la commercializzazione dei prodotti realizzati in questo territorio. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un ridimensionamento drastico dell’indotto, oggi ridotto ai minimi termini. Sarebbe utile fare un bilancio di questi 40 anni per capire come affrontare le sfide future, ha dichiarato Zaami.
Le parti sociali chiedono con urgenza l’attivazione di un tavolo nazionale dell’elettrodomestico, per discutere strategie di salvaguardia del settore e mitigare i rischi di ulteriori riduzioni occupazionali. La situazione di Porcia rappresenta un campanello d’allarme che, secondo i sindacati, richiede un intervento immediato e coordinato per evitare il collasso di un comparto già fortemente provato.
In attesa di risposte concrete, per i lavoratori dello stabilimento friulano la commessa polacca rappresenta solo una tregua temporanea in un panorama industriale sempre più complesso.
ARTICOLI CORRELATI:
- Bonaccini sulla crisi Electrolux: “Servono politiche fiscali comuni in Europa per frenare la fuga delle imprese”
- Electrolux in crisi: incertezze sul futuro dello stabilimento di Porcia
- Electrolux di Porcia: nuove trasferte verso Susegana all’orizzonte