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Donald Trump riconquista la Presidenza: la vittoria storica e il cammino verso il giuramento del 2025

Donald Trump ha riconquistato la Presidenza degli Stati Uniti. Dopo una lunga e intensa maratona elettorale che ha tenuto il paese con il fiato sospeso, il 6 novembre è arrivato il suo successo, con cui ha prevalso sulla vicepresidente Kamala Harris, esponente del Partito Democratico.

di Monia Settimi

La vittoria è stata ufficializzata con un discorso celebrativo davanti a una folla entusiasta di sostenitori, nel cuore della sua base elettorale in Florida, al Convention Center di Palm Beach. Tra gli applausi, Trump ha proclamato il suo ritorno alla Casa Bianca, annunciando con orgoglio di essere il nuovo presidente: il 47° nella storia degli Stati Uniti.

Questa volta, ampio e significativo è il margine di consenso ottenuto. Oltre a dominare nel collegio elettorale, le ultime proiezioni indicano che potrebbe aver conquistato anche la maggioranza del voto popolare. Un esito che segnala un cambiamento strutturale nella politica statunitense, con un chiaro spostamento verso destra nell’orientamento elettorale.

Durante il suo discorso, Trump ha definito questo risultato come «un movimento incredibile», il più grande nella storia del paese, promettendo di «lenire le ferite» della nazione e affrontare problemi urgenti, tra cui quello legato ai confini.

Ha così enfatizzato l’importanza di rendere l’America una nazione più forte, con un controllo rigoroso delle frontiere e il rilancio delle attività produttive sul territorio nazionale: «Questo sarà un periodo di grande prosperità, una vittoria per tutti gli americani. Dobbiamo sigillare i confini, vogliamo attività economiche dentro i nostri confini, e vogliamo che le persone entrino nel nostro paese solo legalmente».

Anche se il secondo mandato di Trump è ormai certo, il processo costituzionale che lo porterà alla presidenza è ancora lungo. Sebbene, infatti, i risultati della elezione siano chiari, la procedura formale si concluderà solo con il giuramento del 20 gennaio 2025, quando Trump assumerà ufficialmente la carica di presidente. Prima di arrivare a quel momento, saranno necessari diversi passaggi ufficiali.

Il primo sarà la riunione del Collegio Elettorale il 16 dicembre, quando i grandi elettori si assembleranno nei rispettivi stati per confermare i risultati elettorali. Ogni stato ha un numero di grandi elettori pari alla somma dei suoi seggi al Congresso, con il sistema “winner-takes-all” adottato in 48 stati e nel Distretto di Columbia, mentre Maine e Nebraska seguono un sistema differente, suddividendo i grandi elettori tra i distretti congressuali.

L’approvazione formale dei risultati del Collegio Elettorale non segnerà, tuttavia, la fine della procedura. Il passo successivo avverrà il 6 gennaio 2025, quando il Congresso si riunirà per certificare i voti. In questa sessione, i membri del Congresso avranno la possibilità di contestare i risultati di uno stato, ma tale contestazione dovrà essere supportata da almeno un senatore e un rappresentante. Se la contestazione verrà accolta, le due camere si separeranno per discutere e votare sulla questione.

Nel frattempo, con l’aumento delle probabilità di una vittoria repubblicana al Senato, la nuova configurazione politica del Congresso avrà un impatto determinante sulla capacità di Trump di attuare il suo programma. Se i repubblicani riuscissero a conquistare la maggioranza, con 51 seggi contro i 49 dei democratici, potrebbero facilitare la conferma delle nomine di gabinetto, l’approvazione dei giudici federali e la gestione delle riforme legislative, in particolare quelle relative al bilancio federale.

Resta da vedere come si svilupperà questo processo costituzionale e quale sarà il suo impatto sulla futura amministrazione, in un contesto politico che potrebbe rivelarsi cruciale per le priorità legislative e governative del nuovo presidente.

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Last modified: Novembre 8, 2024
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