Porcia (domenica, 6 aprile 2025) – Da Pordenone arriva un segnale forte e chiaro: sulla crisi Electrolux non si può più perdere tempo. A chiederlo è Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico ed eurodeputato, che sabato 5 aprile è intervenuto in città per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Nicola Conficoni, ma soprattutto per affrontare un nodo industriale sempre più critico.
di Monia Settimi
Bonaccini ha incontrato sindacati, lavoratori e vertici di Confindustria Alto Adriatico, raccogliendo le preoccupazioni che si respirano da mesi dentro lo stabilimento di Porcia. Produzione in calo, contratti di solidarietà, turni ridotti: “Non possiamo restare fermi a prima della pandemia mentre tutto è cambiato. Ora serve chiarezza: qual è il piano industriale della proprietà? E quali prospettive ha questo sito?”.
La proposta è netta: aprire subito un tavolo di confronto nazionale, con il Governo e il ministero competente, per affrontare il futuro del colosso degli elettrodomestici, strategico non solo per il Friuli Venezia Giulia ma per l’intera filiera manifatturiera italiana.
A preoccupare sono anche i riflessi internazionali, in particolare i dazi del 20% imposti dagli Stati Uniti su beni importati, conseguenza diretta delle politiche economiche varate sotto l’amministrazione Trump. “Le imprese del Nord-Est, che esportano molto verso gli USA, sono in seria difficoltà. E quello che sembrava impensabile – ha sottolineato Bonaccini – oggi sta diventando realtà. Bisogna reagire con visione e con strumenti concreti, anche a livello europeo. Mi attiverò con il Commissario europeo all’Industria per capire come Bruxelles intenda muoversi nei confronti di una multinazionale così rilevante”.
Ma la giornata pordenonese del presidente dem è stata anche l’occasione per parlare di sanità pubblica, dopo il presidio del centrosinistra davanti all’ospedale Santa Maria degli Angeli. Bonaccini non ha usato giri di parole: “Stanno smantellando la sanità pubblica in favore di quella privata. È inaccettabile. Non possiamo tollerare un sistema in cui la possibilità di curarsi dipende dal conto in banca o dall’assicurazione che si possiede”.
Industria, lavoro, sanità: a Pordenone si gioca una partita che ha ricadute ben oltre i confini della città. E il messaggio di Bonaccini è chiaro: servono risposte immediate, serve una politica che ascolta e agisce. Ora.
Last modified: Aprile 6, 2025