San Vito al Tagliamento (domenica, 6 aprile 2025) – A San Vito al Tagliamento è stato inaugurato il Mutat – Museo Tattile per Tutti, il primo nel Nord-Est d’Italia e una delle rarissime realtà in cui l’arte si scopre non con gli occhi, ma con le mani. In questo museo è vietato non toccare: le opere non si osservano, si esplorano, si sentono, si vivono. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, tranne la vista, volutamente esclusa per dare spazio a percezioni più profonde.
di Monia Settimi
Situato nel suggestivo Palazzo Altan, il museo nasce da un’idea dell’associazione Polaris Amici del Libro Parlato ODV, con il sostegno del Comune di San Vito al Tagliamento, di ERPAC e di numerosi enti del territorio. L’obiettivo è ambizioso: abbattere le barriere dell’arte tradizionale e rendere l’esperienza museale davvero aperta a tutti, a partire da chi, ogni giorno, si affida al tatto per conoscere il mondo.
L’ingresso al Mutat avviene bendati, in un buio che non limita, ma libera. Senza la vista, ogni dettaglio prende vita sotto le dita, ogni forma racconta una storia. I visitatori sono accompagnati da volontari chiamati Donatori di Voce, che li guidano con parole e silenzi, lasciando spazio alla scoperta individuale. Le opere esposte comprendono riproduzioni tattili di capolavori pittorici, sculture originali realizzate da artisti vedenti e non vedenti, e modelli tridimensionali del territorio, tutti concepiti per essere toccati e compresi in modo diretto, personale, intimo.
Tra i protagonisti dell’allestimento spiccano due creazioni dello scultore Felice Tagliaferri, pioniere dell’arte accessibile: Il Cristo Rivelato, scolpito in marmo di Carrara dopo due anni di lavoro, è una potente rilettura del Cristo Velato, pensata per essere “vista” da chi non può vedere; Sento ergo esisto, due mani che si uniscono a formare un cuore, è invece l’espressione più pura dello spirito del museo, un invito a sentire, a connettersi, a esistere davvero attraverso il contatto.
Durante l’inaugurazione, accanto alla direttrice Erica Gaiatto, erano presenti il vicepresidente regionale Mario Anzil, il sindaco Alberto Bernava, l’assessore Andrea Bruscia, il presidente di Polaris Tiziano Susanna, e lo stesso Tagliaferri, che ha annunciato nuove collaborazioni con l’associazione Torre e l’Istituto d’Arte di Pordenone.
Il Mutat è un museo in continua evoluzione: la collezione si rinnova ogni sei mesi, per offrire ai visitatori percorsi sempre diversi, sorprendenti e coinvolgenti. Nulla è statico, ogni visita è una scoperta nuova.
A partire dal 13 aprile, il museo sarà aperto ogni domenica, con accesso gratuito e prenotazione obbligatoria. Le visite si svolgeranno in piccoli gruppi, in cinque fasce orarie: 10:00, 11:00, 15:00, 16:00 e 17:00. Per partecipare, basta scrivere a info@mutat.it o consultare il sito ufficiale.
Mutat non è solo un museo. È un invito a fermarsi, chiudere gli occhi e ricominciare a sentire.
Last modified: Aprile 6, 2025