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Sanità regionale in crisi: in un anno persi 500 tra medici e infermieri

Pordenone (domenica, 27 aprile 2025) – La sanità pubblica del Friuli Venezia Giulia continua a perdere pezzi. Secondo l’ultimo rapporto presentato dal Partito Democratico, nell’arco degli ultimi cinque anni hanno lasciato il sistema ben 2.643 professionisti, tra medici, infermieri e operatori sanitari. Solo nel 2024, le dimissioni sono state 548: quasi due al giorno.

di Monia Settimi

A suonare l’allarme è il consigliere regionale Nicola Conficoni, che punta il dito contro la gestione della Giunta Fedriga e dell’assessore Riccardi: “La loro ricetta per curare un sistema già malato non ha funzionato”.

L’Asufc si conferma l’azienda sanitaria più colpita, con 1.147 dipendenti persi in cinque anni, seguita da Asugi con 671 e Asfo con 622. Il periodo più nero è stato durante l’emergenza Covid, quando i numeri delle dimissioni sono esplosi: dalle 451 uscite del 2020 si è saliti a 588 nel 2022, il dato peggiore mai registrato. Nel 2024, nonostante un leggero rallentamento, i numeri restano da allarme rosso.

Conficoni denuncia una situazione sempre più drammatica: “I cittadini pagano il prezzo più alto, tra liste d’attesa infinite, visite a pagamento e rinunce alle cure per chi non può permetterselo”. Per il consigliere Pd, la Giunta regionale ha mostrato una gestione “inadeguata e priva di programmazione”, preferendo “spingere verso il privato” invece di rafforzare il servizio pubblico.

A peggiorare il quadro, anche il pesante buco di bilancio da 242 milioni di euro emerso a fine 2024. Oggi, con oltre 2.600 addii, il sistema sanitario regionale appare più fragile che mai, mentre le proposte per rendere più attrattiva la professione e trattenere il personale rimangono ancora senza risposta.

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Last modified: Aprile 27, 2025
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