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San Vito, il nuovo carcere prende forma: un passo avanti contro il sovraffollamento

San Vito al Tagliamento (sabato, 22 febbraio 2025) – San Vito al Tagliamento si prepara ad accogliere una delle più moderne strutture penitenziarie del Paese. Con un’estensione di 50mila metri quadri e un investimento di 60 milioni di euro, il nuovo carcere potrà ospitare fino a 300 detenuti entro il 2027. Oggi, 22 febbraio, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha effettuato un sopralluogo al cantiere, accompagnato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che ha definito la giornata “storica”, e da altri rappresentanti istituzionali.

di Monia Settimi

I lavori sono in corso da tre mesi. Dopo la bonifica dell’area e il taglio della vegetazione, si è proceduto con la demolizione delle strutture della ex caserma. Il direttore tecnico del cantiere ha spiegato che i materiali recuperati saranno riutilizzati nella costruzione del nuovo complesso, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando le risorse. La conclusione dei lavori è prevista entro il 2026.

Secondo il ministro Nordio, questo progetto rappresenta un passo fondamentale per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario, grazie a un piano articolato su tre fronti: riduzione della carcerazione preventiva, trasferimento dei detenuti stranieri nei loro Paesi d’origine e ampliamento dell’edilizia penitenziaria.

L’iniziativa non solo avrà un impatto positivo sulla gestione delle carceri, ma porterà anche benefici al territorio. Il sindaco di San Vito, Alberto Bernava, ha sottolineato il coinvolgimento delle imprese locali nei lavori e il rafforzamento della sicurezza. Inoltre, con la realizzazione del nuovo istituto penitenziario, si aprirà la strada per il recupero del castello di Pordenone, che attualmente ospita la casa circondariale.

Anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenuto in videocollegamento, ha espresso soddisfazione per il progetto, definendolo un passo importante per modernizzare il sistema carcerario italiano e restituire spazi alla comunità. Un’opera che, grazie al sostegno istituzionale e a un cronoprogramma definito, si candida a diventare un modello di efficienza e innovazione.

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Last modified: Febbraio 22, 2025
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