PRAVISDOMINI (venerdì 7 febbraio 2025) – Un episodio di violenza e manipolazione che ha avuto inizio con un incontro casuale in auto è culminato in un lungo incubo per un operaio di 40 anni. Tutto è cominciato a Tombolo, nel Padovano, quando l’uomo si è appartato con una prostituta rumena. Durante quella notte, però, un complice della donna lo ha aggredito, rapinato e picchiato senza pietà. Ma la violenza non è finita lì.
di Monia Settimi
Pochi giorni dopo, l’estorsore ha iniziato a contattare l’operaio con telefonate minatorie. Lo ha costretto a versare una somma di 700 euro, minacciando di rovinarlo se non avesse ceduto. L’uomo, spaventato e speranzoso che la situazione si risolvesse, ha obbedito. Ma le intimidazioni non sono cessate, e nel corso dei mesi, l’operaio si è visto costretto a consegnare altre somme di denaro, arrivando a un totale di ben 4.000 euro.
Il calvario è durato anni, ma alla fine la vittima ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto ai carabinieri. Da lì è partita l’indagine che ha portato a una scoperta sorprendente: la prostituta con cui l’uomo aveva avuto un incontro casuale era in realtà complice dell’estorsore.
Solo dieci anni dopo, il 6 febbraio, i carabinieri della Stazione di Azzano Decimo sono riusciti a rintracciare il responsabile, un 29enne, che si trovava a Pravisdomini. Il malvivente è stato arrestato e condotto nel carcere di Pordenone, dove dovrà scontare una pena di 2 anni e 8 mesi per i reati di rapina aggravata, lesioni personali ed estorsione in concorso.
Last modified: Febbraio 7, 2025
