PORDENONE (mercoledì 4 dicembre 2024) – Il fenomeno delle baby gang e delle violenze giovanili sta emergendo anche in Friuli Venezia Giulia, con episodi di bullismo, risse e sopraffazione tra i giovani in città come Trieste, Udine e Pordenone.
di Monia Settimi
Secondo Mauro Capozzella, ex consigliere regionale, la causa principale di questo fenomeno risiede negli effetti della pandemia, che ha isolato i giovani, favorendo l’emarginazione e l’abuso dei social. Gli esperti sottolineano come questo isolamento, unito alla difficoltà di interazione sociale, abbia portato a dinamiche violente e distacco familiare.
Capozzella evidenzia come il dialogo tra genitori e figli sia spesso assente, con molti genitori che, nel tentativo di proteggere i figli, creano un ambiente troppo protetto che alimenta un senso di impunità. Inoltre, la crescente disparità economica e la mancanza di spazi di aggregazione giovanile nelle periferie contribuiscono a generare esclusione sociale, aggravando il fenomeno.
Per contrastare la violenza è necessario ripensare le città: creando spazi di aggregazione, come centri sportivi e biblioteche, e offrendo opportunità ai giovani per integrarsi socialmente. Inoltre, l’attuazione di piani di supporto alla genitorialità e programmi di mediazione possono aiutare a prevenire il bullismo e la violenza.
L’appello di Capozzella agli amministratori locali è chiaro: è urgente ripensare il modello di città, creando ambienti più inclusivi e capaci di ascoltare e accogliere le necessità delle nuove generazioni.
Last modified: Dicembre 4, 2024