SPILIMBERGO (lunedì 25 novembre 2024) – La protesta contro il progetto della diga sul fiume Tagliamento, che coinvolge i comuni di Spilimbergo e Dignano, continua a crescere. Il Comitato Tagliamento Libero ha espresso forti critiche nei confronti dell’operato della Giunta Regionale, accusandola di mancanza di trasparenza e di incoerenza nella gestione dell’intervento.
di Monia Settimi
Secondo il comitato, le dichiarazioni rilasciate dalla Regione sono contraddittorie e prive di fondamento. «La Giunta – scrivono i membri del comitato – continua a parlare di un ponte-diga senza fornire alcuna documentazione che possa giustificare questa ipotesi, dimostrando una preoccupante incapacità nel gestire una questione così importante per la sicurezza e il futuro del nostro territorio».
L’assessore all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha invece confermato che nelle prossime settimane partiranno i lavori per la redazione dei documenti necessari alla progettazione della traversa di Dignano. Il progetto, finanziato con 1,7 milioni di euro già stanziati, dovrebbe essere completato entro sei mesi. «L’iter per affidare gli incarichi per la redazione dei documenti previsti dal Codice degli Appalti, come il documento di fattibilità e quello di indirizzo, partirà nelle prossime settimane» ha dichiarato l’assessore.
Nonostante queste dichiarazioni ufficiali, il comitato esprime dubbi e denuncia il tentativo della Giunta di escludere i cittadini dal processo decisionale. «Quello che ci viene presentato come un confronto con i tecnici dei Sindaci – affermano gli attivisti – è solo una facciata, pensata per indebolire la protesta e ridurre al silenzio la popolazione e le associazioni».
Le critiche non si limitano solo alla gestione amministrativa del progetto, ma si estendono anche alla visione politica che lo sostiene. «Le opere sul Tagliamento sono inutili e dannose per il nostro territorio – sottolineano i membri del comitato – la Regione sembra più interessata alla speculazione edilizia e alla cementificazione che alla sicurezza delle nostre comunità». Inoltre, gli attivisti contestano l’uso di dati non resi pubblici, sostenendo che «la Giunta continua a nascondersi dietro numeri mai diffusi, ignorando l’opposizione di oltre 12.000 cittadini e il parere negativo della comunità scientifica internazionale».
Il Comitato Tagliamento Libero conclude chiedendo maggiore trasparenza e un coinvolgimento autentico della popolazione nelle decisioni riguardanti il futuro del territorio. «Opere di questa portata – affermano – non possono essere imposte senza un ampio dibattito pubblico».
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