Scritto da 12:02 pm Pordenone, Cronaca

Pordenone al vertice per morti sul lavoro: dati allarmanti in Italia e in Friuli Venezia Giulia

PORDENONE (sabato 12 ottobre 2024) – Pordenone si conferma tristemente al primo posto tra le province italiane per numero di morti sul lavoro. Nei primi otto mesi del 2024, il Friuli Venezia Giulia ha registrato nove decessi legati a incidenti lavorativi, e ben quattro di questi si sono verificati nella Destra Tagliamento.

di Monia Settimi

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, Pordenone occupa la 27ª posizione nazionale per incidenza, con 29,7 casi per milione di abitanti.

A livello regionale, le altre province del Friuli Venezia Giulia mostrano dati meno gravi: Gorizia si colloca al 72º posto (zona gialla) con un decesso e un’incidenza di 17,7 casi per milione di lavoratori. Udine segue all’84º posto, con tre morti e 13,2 episodi su un milione, mentre Trieste, al 92º posto, ha un indice di incidenza inferiore ai 10 casi per milione, rientrando così nella zona bianca.

A livello nazionale, il bilancio delle vittime sul lavoro è drammatico: 680 persone hanno perso la vita, di cui 507 in occasione di lavoro (+7 rispetto ad agosto 2023) e 173 in itinere (+16 rispetto ad agosto 2023). La Lombardia registra il maggior numero di decessi in occasione di lavoro con 86 vittime, seguita da Emilia-Romagna (54), Lazio (52), e Campania (43). Altri dati rilevanti provengono da Sicilia (41), Veneto (32) e Piemonte (31).

Il settore delle costruzioni continua a essere il più pericoloso, con 92 morti registrati nel 2024, seguito dalle attività manifatturiere (60), i trasporti e magazzinaggio (53) e il commercio (35). «È come se ogni anno sparisse un piccolo comune italiano di oltre 1000 abitanti – ha dichiarato Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega – Le statistiche sulle morti sul lavoro mostrano un problema grave e persistente, e le prospettive per il 2024 non sono rassicuranti».

Rossato ha sottolineato che i numeri assoluti non sono sempre rappresentativi del problema. L’incidenza infortunistica, ossia il numero di infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, è l’indicatore chiave per valutare il rischio. Tenendo conto di un indice medio nazionale di 21,5 morti sul lavoro per milione di lavoratori, a fine agosto 2024, sono sei le regioni in «zona rossa» per incidenza superiore alla media: Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Molise e Calabria. Il Friuli Venezia Giulia, purtroppo, rimane in «zona gialla», insieme a Lombardia, Piemonte, Toscana e Abruzzo.

Questi dati drammatici rendono ancora più significativa la 74ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, in programma domenica 13 ottobre. Da nord a sud del Paese, si terranno manifestazioni e iniziative incentrate sulla prevenzione e sulla sicurezza sul lavoro.

«È un’occasione importante per sensibilizzare le istituzioni e chiedere misure più incisive e concrete per fermare questa tragica emergenza», ha concluso Rossato. La sicurezza sul lavoro resta una priorità urgente, con l’obiettivo di fermare una strage silenziosa che ogni anno colpisce duramente famiglie e comunità in tutta Italia.

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Last modified: Ottobre 12, 2024
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